Nella
notte del 31 ottobre ricorre il ricordare le anime dei nostri
antenati, degli avi e di tutti coloro che hanno lasciato il corpo
fisico. Per le popolazioni dei Celti era un giorno di Festa, in
quanto questa circostanza veniva considerata come il più importante
momento di passaggio fuori dal tempo e dallo spazio, avendo la
percezione che vi fosse la possibilità di relazionarsi più
facilmente fra vivi e morti.
La
Festa
fondamentalmente commerciale di Halloween, quindi è fatta coincidere
con la
Festa
celtica di Samhain,
rappresentante il capodanno celtico, che segnava il ciclo delle
stagioni con la fine
dell’estate e dei raccolti e
l’inizio
dell’inverno, della stagione fredda. Con l'occasione voglio
ricordare al di là del tempo e dello spazio, alcuni Esseri umani dei
quali ho ricordi molto vividi e con i quali sono spesso in
contatto... in quanto loro dedicato, affiora il percorso da me
intrapreso alla ricerca delle speciali potenzialità dell'Essere
Umano Vivente,
ringraziando fin d'ora per la Vostra attenzione.
Onore
a
Maman,
colei che mi ha fatto venire alla luce:
Maman
Classe
1925.
Orfana
di madre ed accudita amorevolmente dai nonni,
hai
avuto un’infanzia serena, pur mancando di protezione ed
attenzione
materna, che hai cercato attraverso i tuoi sogni.
Nei
sogni di giovane donna, a divenire sposa e madre,
in
un periodo (1943) che non concedeva molto spazio ai sogni.
Finita
la guerra, forte della determinazione Tu e il tuo Michele
avete
reso concreti alcuni sogni, nel costruire una famiglia:
numerosa,
educata, coscienziosa, rispettosa degli altri.
Con
questi valori insieme avete posto le basi della vostra
unione
durata 63 anni, non priva di difficoltà,
ma
realizzata in base al detto “l’unione fa la forza”,
a
cui tutti i figli hanno contribuito.
Ciò
non ti bastava; per te era essenziale ricercare
nella
vita, risposte alle domande oltre la mera materia.
A
volte scoraggiata dal non capire quale disegno
celasse
la vita, hai saputo mantenere le redini della tua.
Proprio
dai tuoi sogni, hai ricevuto segnali e messaggi,
che,
preferivi farti svelare in merito al significato
dai
figli e dalle persone a te care, mentre io ti suggerivo
che
meglio di altri, eri tu stessa la migliore interprete.
Spesso
i sogni ti svelavano e svelano a chiunque ciò che
si
ha in sospeso da comprendere, e che portano
ad
orientare il cammino verso la Conoscenza.
Cammino
a cui ambivi, non accorgendoti, a volte, che
già
lo percorrevi dalla fanciullezza, proprio per quel
senso
di rapimento, che provavi osservando i paesaggi
agresti
e gli spazi aperti del paese di origine,
Orsara
di Puglia, a cui eri molto affezionata.
È
naturale mantenere il legame con le proprie origini,
come
altrettanto importante è procedere oltre, come
avete
fatto tu e Papà, testimoniando impegno e volontà
nel
desiderio che si avverasse un futuro migliore,
rispetto
al vostro, per ciascuno dei 6 figli, che
hanno
fatto tesoro del vostro esempio.
Nelle
poche ma intense occasioni dei nostri incontri
a
“porte chiuse”, quando aspiravi ad avere nozioni
circa
il cammino interiore, ti entusiasmavi divenendo
attenta
e disponibile a correggere il percorso indirizzato
a
quella crescita consapevole, sul destino del tuo Essere.
Nella
modestia dei tuoi studi e con la “rudezza” di alcuni
tuoi
atteggiamenti, hai saputo rigenerare il tuo intelletto,
grazie
alla spiccata curiosità, base essenziale della vita,
permettendoti,
oltre agli impegni di moglie e di madre,
di
amare la lettura e di scrivere gli appunti di una vita,
della
tua vita, vissuta fra le mura domestiche e a contatto
delle
persone che hai amato e che ora ti ricordano.
Il
tuo cammino dimostra che non servono titoli o lauree,
per
essere onorati, come ho intenzione di suggerire a me stesso
e
a tutti coloro che hanno a cuore ciò per cui ti sei impegnata
a
realizzare nella vita, il cui vero significato, sono convinto,
non
sta nell’apparenza fisica, ma nello spirito, che continua
nell’esistenza,
ove tutto può e tutto sa.
E
quindi, il legame non si esaurisce con il tempo, ma nel tempo:
perdura,
si trasforma e riaffiora sotto altre forme …
pur
nella difficoltà per ciascuno di noi di comprendere il
mistero
della vita e della morte ad essa legata.
È
il peregrinare costantemente su sentieri, che mi offre le
occasioni
più magiche per addentrarmi in qualche modo sui
piani
“superiori” e che mi dona la consapevolezza della
possibilità
di mantenere il legame con le persone, siano esse
in
vita o andate oltre!
Contatto,
che ognuno può stabilire secondo le proprie modalità,
e
che unisce nell’Essenza,
quella che tu ora sei divenuta.
A
risentirci: Maman.
Gaetano
Di Domenico
Torino,
20 aprile 2012
Onore
a Lucio
Dalla, incontrato
nel 2003, al quale sono molto legato e dal quale colgo parole
profetiche nei suoi testi e/o capaci di offrirmi spunti, immagini,
concetti di profonda bellezza in aiuto all'elaborazione di idee e di
esternazioni importanti. Riesco a comporre frasi o poesie utilizzando
testi da Lui scritti e/o cantati, con una tale spontaneità che ci
sarebbe da esserne sorpresi...; cosa che a me non accade per aver
compreso l'alchimia costruttiva che i Suoi testi svelano! Questo che
segue è uno dei tanti “arrangiamenti” a Lui dedicati:
4
marzo 2012
Così
come la farfalla, ti sei alzato per scappare
in
mezzo al cielo tra miliardi e miliardi di stelle...
ti
muovi nello spazio profondo, com’è profondo il mare.
Cosa
sarà che fa crescere gli alberi?
La
Felicità? L'ultima luna? O il Gigante e la bambina?
O
forse… è la sera dei miracoli?
Il
tuo nome detto questa notte mette già paura
Tutta
la notte fino al mattino:
Balla,
balla ballerino.
Tutta
la vita a provare a dirti che partivo
Qui,
tutto il mondo sembra fatto di vetro
E
sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio!
Poi
una mattina si è mosso qualcosa
Più del vento che ti porterà
In mezzo al cielo tra le stelle.
Se
io fossi un angelo
con
grandi ali prenderei la luna tra le mani
e
volerei via insieme all’uomo di domani.
Se
io fossi un angelo
l'Anno
che verrà, liberi, veramente senza trucchi,
si
chiamerà: Futura!
Caro
Amico ti scrivo,
perché
non riesco più a parlare, ma… dimmi cosa ti piace?
Ora
giunto alla tua casa: Piazza Grande.
Vedi,
vedi, vedi, caro amico
con
un po’ di trucco e con la mimica, puoi diventare un altro…
Ci
sono: Anna e Marco, Henna, Meri Luis, Nanì, Ribot, Agnese
Dellecocomere, Tania Delcirco, la regina del Mambo, Stella di mare,
Luna Matana, Tosca, Caruso, Nuvolari, Ayrton, Noi come Voi e tutti
gli Innamorati della Vita di ogni età!
Così
adesso lo sai
con
l'aiuto del buon Dio, stando sempre attenti al lupo,
aspettiamo
senza avere paura: domani.
Ciao
a te!
“Arrangiamento”:
Gaetano
Di Domenico (gaedido.blogspot.it)
Onore
a Walter
Bonatti,
a cui ho avuto il piacere di servire il caffé alcune volte a
Courmayeur, durante le stagioni estive che ho svolto in Hotel
(1972/75), nel quale si recava per trovare guide alpine e, a volte,
essere intervistato. Maggiormente negli anni successivi ho avuto modo
di capire la Forza interiore che lo ha animato per compiere i
notevoli traguardi raggiunti e ben descritti nei suoi testi. Nel
giorno del suo distacco dal corpo, così l'ho voluto ricordare:
Spett.le
Redazione La Stampa (13/09/2011)
Desidero
far pervenire un saluto a Walter Bonatti e a chi ha stimato le sue
imprese, tali da rappresentare uno “stile di vita”, oggigiorno,
offuscato da modelli poco attinenti le potenzialità dell’Homo
sapiens sapiens,
a cui tutti vogliamo (o dovremmo) riconoscerci!
Voglio
rimarcare, soprattutto ai giovani, ed anche ai meno giovani, i valori
che persone di tal calibro, sono in grado di trasmettere, da seguire
come esempio di: umiltà, coraggio, sobrietà, lungimiranza, queste
ed altre doti, che ritrovo nel compianto alpinista, che credo voglia
essere ricordato soprattutto come Uomo.
Dal
suo stesso libro (“I miei Ricordi”) prendo a prestito, alcune
incoraggianti riflessioni:
“…la
vita, in definitiva, ha senso viverla con il massimo impegno,
cercando di realizzare tutto quello che si ha dentro.”
“In
un passato recente l’alpinismo era concepito soprattutto come
appagamento interiore… la competizione, se tale si può definire,
era per lo più con se stessi.”
“Ogni
nostra mossa dovrà essere coerente all’impegno assunto, e sarà
assai più convincente se la compiremo con misura e discrezione,
qualità ben più accattivante del greve e superficiale scalpore cui
spesso si ricorre.”
“Accettiamo
pure le cosiddette conquiste sociali, e con il nostro insaziabile
orgoglio approdiamo anche sulla Luna e su altri mondi, ma non
dimentichiamo che il destino dell’uomo è quello di diventare
sempre più umano.”
“Le
montagne, infine, non sono che il riflesso del nostro spirito, hanno
quindi il valore dell’uomo che le ama e vi si misura, altrimenti
non rimangono che sterili mucchi di pietre.”
Grazie.
Gaetano
Di Domenico - Torino
(A
Walter Bonatti, dedico la mia 114^ “escursione” sulla Guglia
Rossa in Valle Stretta-Bardonecchia)
Onore
a Franco
Battiato,
che non ho incontrato ed ho molto rivalutato solo negli ultimi anni e
dopo che ha lasciato il corpo. Questa dedica con parole dei Suoi
testi, sento essere molto affine ad incoraggiare e/o risvegliare chi
ancora non ha compreso che ognuno di noi è l'artefice del proprio
destino ed insieme possiamo dirigere grandi Energie:
A
Franco Battiato
La
stagione dell'amore viene e va,
all'improvviso senza accorgerti,
la vivrai, ti sorprenderà.
E
ti vengo a cercare
anche
solo per vederti o parlare
Ti
proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da
oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni
del nostro tempo...
Niente
è come sembra niente è come appare
Spero
che ritorni presto l'Era del Cinghiale Bianco
E
guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
e
Noi, avremo cura di te:
Percorreremo
assieme le vie che portano all'Essenza.
Onore
a Walter
Parodi,
amico partito troppo presto... con il quale ho ancora parlato negli
utlimi due giorni di vita, di vari argomenti sui quali ci
confrontavamo per ore ed ore:
Per
l’Amico Walter
Caro
amico,
ti
scrivo e desidero dedicarti un piccolo pensiero che spero sia gradito
anche da parte dei presenti.
Grazie
alle nostre figlie Silvia e Silvia, divenute ottime amiche proprio
qui all’oratorio, le strade della nostra vita si sono incrociate.
Nel ritrovarci parlavamo: di politica, di lavoro, di storia, di
filosofia, di religione, di fede ed anche… di speranza in un mondo
migliore, che non possiamo proprio dire, sia arrivato…! L’impegno
da parte nostra, sarà quello di continuare a costruirlo.
Voglio
ricordarti com’eri: ottimo padre e marito, tranquillo lavoratore,
entusiasta sportivo, sereno nella malattia ed eccellente amico!
Adesso
da lassù puoi “sbirciare” i difetti di tutti noi, ma sicuramente
almeno un pregio pur l’abbiamo: quello di averti conosciuto e
stimato.
Ora,
Walter, “corri” più in alto che puoi.
Gaetano Di Domenico
Torino,
16 luglio 2009
Onore
a Roberto
Franz, musicista,
medico e soprattutto amico fin dall'adolescenza, con il quale abbiamo
passato ore ed ore a suonare insieme. Con le chitarre nelle sere
d'estate, nel cortile del quartiere Maiasco, allietavamo le serate
dei ragazzi e ragazze interpretando cantautori, e poi ritrovandoci
nei 2 gruppi: GRARP e Xantal. Dopo una lunga pausa per percorsi
musicali differenti mi sei venuto in supporto nel gruppo musicale che
avevo ideato all'interno del CRAL della Banca in cui lavoravo, gruppo
da me denominato “Tasso Variable”! Poi nuovamente per anni non ci
siamo più frequentati e vengo a sapere dopo mesi della tua
dipartita; ed è così che ho cercato di colmare questo vuoto con un
lungo ricordo, utilizzando i testi di cantautori da noi
“frequentati”:
Roby
Caro
amico Roberto
ti
scrivo,
seguendo
il mio ricordo verso te
desidero imprimere una “traccia” in tutti coloro che ti hanno
conosciuto e in me stesso, con il permesso di Patrizia, tu
vestita di fiori…
e di Marta, ormai giovane donna, a cui ridarei
qualcosa che non ho.
Di
colpo eccomi qua…
a
dedicare
a
te
che sei più in alto e ancora su, fino a sfiorare Dio,
il
mio canto libero,
che raccoglie pensieri
e parole,
quelle
attraverso
le quali abbiamo vissuto e condiviso testi dei brani musicali suonati
e cantati nel breve ma speciale percorso insieme.
Da
quando sei partito…
non so come eppur
mi son scordato di te… una ragione vera non c’è;
è solo che le strade della vita, spesso, ti separano, ma non
cancellano i momenti passati insieme, fra: musica, divertimenti,
serate ed amici, che ci hanno accomunato. Le frequentazioni
adolescenziali lasciano intatta la schiettezza dei sentimenti, ove
nuove
sensazioni, giovani emozioni, si esprimono purissime in noi.
Conosci
me la mia lealtà tu sai che oggi morirei per onestà;
ormai
davanti a me c’è un’altra vita la nostra… è già finita
(dammi forza mio Dio!).
Per
questo canto una canzone triste, triste, triste… come me
e con difficoltà cerco di allontanare la
sensazione di leggera follia,
che
sta colorando l’anima mia.
Ci
siamo persi di vista, mai nel cuore ed ora io
non posso stare fermo con le mani nelle mani.
Vagabondo
che son io,
alla continua ricerca del significato della vita, che spero tu ora
abbia trovato: dimmi
tu dove sarà, dov’è la strada per le stelle?
A
15 anni, al Liceo Cavour all’uscita
di scuola i ragazzi vendevano i libri, io restavo a guardarli
cercando il coraggio per imitarli… ci
siamo incontrati, scoprendo la comune passione per la musica, che
abbiamo condiviso per anni nel “nostro” quartiere Maiasco. Nelle
sere d’estate, canzoni,
fumo ed allegria io ti ringrazio per
la tua
compagnia… era
l’epoca dei cantautori, che ben sapevi interpretare, con voce e
chitarre “dispensavamo” note ed emozioni
agli amici. Oltre alla musica, con Angelo, Federico ed altri, abbiamo
condiviso le “partitelle” di calcio ed altri giochi, nel campetto
reso “agibile” in qualche modo da noi ragazzi.
Cosa
voglio di più, voglio Anna
fu il brano con il quale, nella soffitta di Roberto Remmert, tuo
compagno
di scuola,
mi avete “coronato” bassista del gruppo. E chi aveva i soldi per
comprare la chitarra-basso? Ma la provvidenza ci pensò, così che tu
ed io, ci facemmo prestare il basso da don Meloni.
In
seguito nella cantina
buia (di
Paolo Tartaglino) dove
noi respiravamo piano,
ma a decibel proibitivi, il gruppo prese una vera fisionomia con il
nome di GRARP, formato dalle iniziali dei nomi dei componenti:
Gaetano (al basso), Roberto (alle tastiere e voce), Angelo (alla
chitarra solista), Riccardo (alla chitarra accompagnamento), Paolo
(alla batteria). Raggiunta poi la “massima lucidità” dell’epoca,
senza Riccardo, in 4 ci avviammo al rock, quello duro, ma anche
“fluido” con il nome, da te scelto, di una particolare lega
chimica: XANTAL. Diversi concerti abbiamo auto-prodotto utilizzando
il teatro dei salesiani dell’LDC, con cover memorabili, per citarne
solo alcune: Let
it be, Samba pa ti, Smoke on the Water, Child in Time, Stairway to
Heaven, Lucky Man, Impressioni di settembre.
Paolo, la “mente” del gruppo, ascoltava molto e poi “traduceva”
per tutti e quattro il ritmo, il “groove” dei nostri gruppi di
riferimento: Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Cream, Led
Zeppelin, Deep Purple, Santana, Jethro Tull, PFM, Beatles e poi
ancora…
“Cacciati”
dalla cantina, per schiamazzi diurni! Siamo esiliati presso i
salesiani a Cascine Vica, ed anche lì, dopo poco, “invitati” a
trovare altre “parrocchie”, dando inizio al primo distacco
musicale, che portò voi a continuare a migliorare il “rapporto”
con il rock, con Genesis ed altri; mentre io scelsi le orchestre di
musica leggera, in quanto dalla chitarra basso, pian piano passai al
saxofono.
Al
tempo del carrozzone
che
va
avanti da sé,
un noto
regista (Pier
Aldo Bona)
aspettava la star,
cioè te, Roby: la voce ben impostata, ti valse la “carriera” di
attore teatrale nella esilarante compagnia del “Teatro del
Penduto”, che continuasti a frequentare, a differenza di me che
lasciai dopo un anno di piacevole partecipazione.
Quando
mi hai presentato per la prima volta la ragazza che sarebbe divenuta
la tua sposa, Patrizia, con leggero rimmel,
io senza
dire parole nel mio cuore
ho pensato: cosa
sarà che fa crescere gli alberi, la felicità…!
E seppure l’ultima
luna la vide solo un bimbo appena nato… per
dare risposte sulla vita, aspettiamo
che ritorni la luce … aspettiamo senza avere paura domani.
Quando
organizzai il gruppo musicale con colleghi dell’Azienda, ove
lavoravo, ecco che mi
ritorni in mente… e
torniamo a frequentarci in… armonia, a suon di rhythm and blues e
jazz, “richiamando” anche Paolo alla batteria, sapientemente
diretti da un promettente musicista, l’attuale M° Mario Gullo. Poi
la vita ci ha ancora divisi…
Da
molto tempo ho la fortuna di percorrere sentieri in montagna, ove
l’universo
trova spazio dentro me:
caro
Roby, domenica 25 scorsa, a te ho dedicato la 115^ salita alla Guglia
Rossa di Valle Stretta - Bardonecchia, cima che mi ha “ammaliato”
alla “conquista” di un importante record: me stesso. Così per
pascoli ho colto impressioni
di settembre:
quante
gocce di rugiada intorno a me, sembra il mare ma non c’è;
è stato come trovarsi in una Piazza
Grande,
ove
han spento già la luce e
son rimasto solo io…
Ancora
tu,
Patrizia (e vale anche per Marta), il
ricordo come sai non consola … ed
è con delicatezza che invito a cogliere: come
può uno scoglio arginare il mare anche se non vuoi,
torna
già a volare, le distese azzurre e le verdi terre, le discese ardite
e le risalite su nel cielo aperto… poi ancora in alto con un grande
salto!
E …
se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante,
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi… quasi sempre
dietro la collina, è
il Sole.
L’augurio
è quello di
respirare brezze che dilagano su terre senza limiti e confini …
più in alto e più in là ora figli dell’immensità… con
un
sorriso che non ha né più un volto né più un’età.
Tu
chiamale se vuoi: emozioni.
Oggi:
29 settembre
(2011)
Gae
(come Roby mi chiamava)
Per
chiudere colgo l'occasione di onorare Gustavo
Adolfo Rol,
che non ho avuto il piacere di conoscere, bensì colgo la
straordinaria influenza che ha indubbiamente lasciato in chi l'ha
frequentato, attivando quasi certamente messaggi lasciati nell'Etere
da Torino e ben oltre, essendo stato in grado di attingere (nei suoi
“esperimenti”) dal quel 96% che la scienza sa di non essere
ancora in grado di identificare, denominandola: materia ed energia
oscura!
Dal
testo “Rol
il prodigioso” di
Nico Ivaldi, Ed. Il Punto, 2021, Gustavo da uomo libero e non
schierato con nessuna scuola di pensiero politico o ideologico ci
suggerisce che “quando
lo Spirito e l'Amore si materializzano vicendevolmente, entrambi
divengono immortali... solo le nostre forze possono debellare il
male. È una forza di volontà misteriosa ed arcana, potente e
sconvolgente. Noi non lo sappiamo, ma la nostra mente possiede un
potere incredibile...”
Ed
ecco perché Gustavo Rol questa notte potrebbe attivare le
straordinarie qualità che ogni Uomo e Donna hanno facoltà di
manifestare già in questa vita. Con apprezzamento e gratitudine,
In
Alto scopo Umanitario
gaetano,
detto Edmond