sabato 27 luglio 2019

L'uomo e un possibile futuro


L’Uomo e un possibile futuro
Gli attuali macro-scenari
(articolo scritto e inviato per email il 14 ottobre 2003)!!!

L'attuale situazione mondiale è scenario di dissesti finanziari, di crisi dei mercati produttivi e di instabilità di molti Governi ed Aziende.
Questi fenomeni sono un chiaro segnale che occorra provvedere in tempi brevi ad eliminare le maggiori cause, alcune delle quali, sono:
- il divario economico sempre più ampio fra i Paesi industrializzati ed i (così detti) Paesi del 3° Mondo;
- i genocidi di etnie, gruppi o movimenti "scomodi" a chi è al potere, ecc.;
- l'inquinamento atmosferico;
- la corsa agli armamenti e le conseguenze, sempre e solo distruttrici, delle guerre;
- lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, di Uomini, di Donne e di Bambini;
- le conseguenti migrazioni di milioni di persone.

Le Nazioni, ritenute "ricche", non possono più essere indifferenti verso questi macro-problemi, ed anche al loro interno si verificano conflitti sociali sempre più marcati: i cambiamenti sono ritenuti necessari da molti, mentre le classi dirigenti, sentendosi minacciate nei loro (a volte "torbidi") interessi, contrastano l'evoluzione di queste persone, movimenti, liste, ecc.

Io come voi ci rendiamo conto che l'unica strada possibile per salvare l'uomo e la sua dignità è di procedere con atti concreti, volti a trasformare la cultura costruita su una reale giustizia sociale ed una migliore qualità della vita per tutti (da Nord, a Sud, da Ovest ad Est!!!).

L'informazione ha raggiunto i massimi livelli di disinformazione. La prova sta nel verificare tali e tanti messaggi, riviste, e-mail che raccontano la "vera" verità (come dice Marco Travaglio – giornalista - l'informazione ha un'unica verità); a volte può essere "parziale", ma mai deve trasmettere mistificazione, perché si traduce in un grave attentato alla democrazia, se è tale il governo che abbiamo scelto.

Riguardo ai messaggi via e-mail occorre fare una distinzione: non sempre vengono diramate notizie attendibili, forse perché non è così visibile la "paternità"; poi sono numerosissime le petizioni e le richieste di aiuti di solidarietà, rischiando di "intasare" e rendere vani gli sforzi informativi alternativi.
Qualcuno dirà: "ma abbiamo salvato dalla lapidazione una donna in Nigeria" Sì, ma nel frattempo vengono combattute circa 30 guerre, di cui una, in Congo combattuta per il 60% da bambini!!!!! Al mondo, secondo i dati ONU, sono 300.000 i bambini che stanno combattendo (Fonte "Missione Oggi"). (Occorrerà trovare qualche rimedio per dare anche delle priorità...)

Possibili prospettive

In sintesi di quanto finora detto e per tracciare alcune prospettive, raccolgo alcune frasi dal libro "Prima Persone" di Vittorio Agnoletto. L'ho appena iniziato, ma mi hanno immediatamente condotto alla saggezza del Mahatma Gandhi, che invita a scegliere, trovandoci nella vita di fronte ad un bivio, la strada più difficile:
"Una globalizzazione che cancella la nostra dignità di persone in nome dell'ideologia del mercato va combattuta".
"Prima di essere italiani o africani siamo persone".
"Abbiamo semplicemente deciso (riferendosi al Gsf)... [di] attraversare ogni longitudine della nostra società e ogni latitudine dell'animo e della mente umana". (Molto bello come pensiero)

A tal proposito, pensate se nel prossimo incontro di vari Governi e dell'ONU, vi fossero le seguenti priorità all'o.d.g. e/o che diventino le linee guida di programma:

- apprezzare la propria cultura, senza ritenerla né unica né migliore;
- studiare ed approfondire la cultura di tutte le differenti etnie, religioni, modelli sociali, ecc.,
intensificando scambi culturali a tutti i livelli, fra studenti, fra famiglie, fra gruppi e aziende;
- sostenere il "3° mondo", senza invadere la loro cultura, pur inviando insegnanti-collaboratori
(professori, medici, tecnici, ecc.) motivati a far crescere la certezza di sopravvivenza locale, evitando l'invio di soldi, che diviene (quasi) sempre, elemosina che aiuta (spesso) i potenti locali;
- rendere veramente globale l'economia mondiale, significando che ogni nazione produca nel rispetto dell'ambiente e delle persone, scambiando i prodotti a valori prestabiliti da regole riconosciute a livello mondiale, dettate da tutte le nazioni e non solo da quelle più "forti";
- confrontarsi, misurarsi con le altre Nazioni, solo attraverso attività sportive, artistiche, culturali, mai con l'uso delle armi, che distruggono la dignità di chi le sponsorizza e/o le utilizza;
- fissare le regole etiche (a livello nazionale e internazionale), adoprandosi affinché siano applicate, rispettate e controllate da parte di un gruppo di "saggi", indipendenti ed eletti dalla base;
- offrire risposte coerenti nel caso di abuso di potere, "disattenzione" alla Costituzione, alle Leggi, ai Contratti o alle regole prestabilite, disattenzione alla tutela dei più "deboli" o degli emarginati (variegate sono le modalità poste in essere sul lavoro, nell'economia, nelle scelte sociali, nell'individuazione delle persone scomode, attraverso la disinformazione, ecc);
- individuare produttori, aziende, marchi, che offrano le maggiori garanzie di non sfruttare le persone, di rispettare l'ambiente, di utilizzare materiali più facilmente riciclabili e meno inquinanti;
- individuare amministratori, politici, banche e forme di risparmio i cui propositi siano (veramente) trasparenti e coerenti e garantiscano la moralità, la legalità (non quella che viene utilizzata a proprio uso e consumo), la competenza e il curriculum professionale o il bilancio sociale e ambientale;
- mettere a disposizione il proprio tempo verso le associazioni o i gruppi o i movimenti che si occupano di solidarietà, di assistenza, di pace;
- scrivere e-mail, lettere, chiedere in qualsiasi altro modo democratico agli organi di informazione una maggiore attenzione a non mistificare le notizie;
- avvicinare tutte le Religioni all'unico Dio o Essere supremo o Creatore dell'Universo (chi non fosse religioso, sia comunque capace di intuire che la divisione delle varie confessioni, ostacola il processo di Pace);

Ognuno di noi, non può mettere in atto, tutto ciò: ma come dice un proverbio "l'unione fa la forza". Inoltre possiamo cominciare ad orientare le nostre capacità, disponibilità, conoscenze, esperienze, verso alcune delle suaccennate iniziative o su altre che vi stanno maggiormente a cuore, in modo che la pluralità di tali interventi, contatti e decisioni, (s)muovano coloro che sono intorpiditi dal troppo sonnifero ingerito.

Conclusioni

Questa analisi è sintetica e non ha la velleità di aver scoperto "l'acqua calda"; vuole significare la mia presa di coscienza a mettere insieme i pezzi del mosaico per costruire quella società capace di provvedere alla qualità della vita di ogni essere vivente presente e futuro, che va al di là del credo politico, della fede religiosa, della cultura in cui siamo nati, ecc.

Occorre attuare uno sforzo per "modificare" il nostro DNA, perché la sua struttura acquisisca e trasmetta alle future generazioni, la consapevolezza che tutti (anche le persone che oggi sono ritenute ricche) vivranno con una soddisfazione in più, garantita da rapporti di equità, di solidarietà, di giustizia e di collaborazione.