Sembrano
opportune alcune precisazioni sull'argomento che porterà al voto gli
italiani, i quali dovranno esprimere un SI' oppure un NO.
Ricordo
che, pur non essendo schierato politicamente e senza alcuna tessera,
da più di 20 anni ho scelto un cammino di Conoscenza, di ricerca
spirituale. Con ciò non vuol assolutamente dire che non mi occupo di
politica, anzi. La Politica, quale Arte del governare fa parte della
mia ricerca, come è altrettanto inscindibile qualsiasi attività
materiale da quella dello spirito.
Mi
collego a quanti su un cammino di ricerca spirituale pensano sia
superfluo interessarsi di politica o di altre faccende materiali.
Penso per contro che qualsiasi implicazione del nostro esistere sia
indispensabile e vada affrontata senza scindere i tre livelli:
fisico, animico e spirituale.
A
tal guisa, cerco di: conoscere, comprendere, approfondire ed
elaborare un'idea, abituandomi a non esprimere un giudizio o una
valutazione soggettiva. Nella preghiera come nei sentimenti, nella
nostra attività lavorativa come in cucina o in politica, dobbiamo
comprendere quale sia il nostro ruolo, il nostro metodo di lavoro e
manifestare il nostro parere in merito, rispettando chiunque altra
persona.
In
merito al referendum del 4 dicembre: perché NO?
Facciamo
un piccolo passo indietro, chiedendoci: chi ci sta proponendo di
approvare un rifacimento (o stravolgimento) sostanzioso della
costituzione e perché?
La
risposta è semplice: è un rappresentante degli stessi interessi e
corporazioni come lo erano i precedenti Presidenti del Consiglio.
Quest'ultimo è (come tutti) un semplice esecutore di “ordini”
che dalla fine degli anni '80 non hanno prodotto altro che:
disoccupazione; mancanza di diritti e di sicurezze per i lavoratori;
mancanza di lavoro per i giovani (dovuta anche all'innalzamento
dell'età pensionabile); globalizzazione che ha “strozzato” le
attività commerciali e industriali, anche a causa di una tassazione
esagerata. E all'orizzonte non pare visibile un miglioramento in
equità fra i cittadini, da parte della squadra di governo così poco
intenta nell'apportare doverosi e possibilissimi accorgimenti!
Quindi
come si fa a credere che un “figlio” di questo sistema malato, in
cui versiamo da tempo, possa proporre qualcosa di così innovativo
che vada a migliorare la condizione dei molti cittadini che faticano
a giungere alla fine del mese?
Inoltre
si tratta di assentire a variare articoli di una Costituzione che se
fosse applicata così com'è, sarebbe già rivoluzionaria! Tutto ciò
ha il sapore di una consultazione volta, come dai tempi dei Romani,
al: “divide et impera”!
Occorre
creare le condizioni per ottenere una vera nuova politica. E ognuno
può e deve fare la propria parte. Per ora la cosa più saggia, credo
sia votare: NO.